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6 gennaio 1946: nasce Syd Barret

Scritto da il 6 Gennaio 2024

Roger Keith Barrett, noto al mondo come Syd, nacque il 6 gennaio 1946 a Cambridge, nel Regno Unito. Era il quarto di cinque figli di Arthur Max Barrett, un medico anatomista con una passione per la pittura e la musica. Sin dalla giovane età, Syd venne influenzato dalla fervida atmosfera musicale della sua famiglia e dalla presenza del padre musicista nella Cambridge Philharmonic Society.

Durante l’adolescenza, sebbene inizialmente attratto dalla scrittura e dal disegno, Syd sviluppò un crescente interesse per la musica. Questo interesse si consolidò dopo i 14 anni, quando suo fratello maggiore Alan iniziò a suonare il sassofono. Acquistò il suo primo strumento musicale, un ukulele, e si immerse nella cultura delle skiffle bands.

Il passaggio alla chitarra avvenne durante l’era dell’Elvis-mania, quando Syd iniziò a sperimentare con il banjo e ad ispirarsi ai grandi del rock dell’epoca come Bo Diddley, gli Shadows e Buddy Holly. A 14 anni, iniziò a suonare la chitarra folk e formò una partnership musicale con il suo amico John Gordon. Fu durante questo periodo che adottò il soprannome “Syd”, per distinguersi dal batterista Sid Barrett.

La vita di Syd Barrett subì un duro colpo nel 1961, quando perse suo padre. Questo evento segnò profondamente il suo diario e la sua casa divenne il luogo di ritrovo per la sua prima band, i Geoff Mott and the Mottoes, in cui suonava anche l’amico Roger Waters al basso.

Dopo lo scioglimento della band, Syd continuò a perseguire la sua passione per la musica, formando una nuova band con Waters e altri amici. Compose alcune delle sue prime canzoni, tra cui “Golden Hair” e “Effervescing Elephant”, influenzate rispettivamente dalle opere di James Joyce e Edward Lear.

Tuttavia, la vita di Syd Barrett subì una svolta significativa con l’arrivo dell’LSD a Cambridge nel 1963. Iniziò a sperimentare con la marijuana e ad immergersi nell’atmosfera di sperimentazione delle droghe che caratterizzava l’epoca.

La sua trasformazione fu evidente durante i primi anni dei Pink Floyd, la band che aveva contribuito a fondare. Nonostante il successo con singoli come “Arnold Layne” e “See Emily Play”, Barrett mostrò segni di instabilità mentale durante le esibizioni dal vivo, comportandosi in modo sempre più bizzarro.

Il suo stato mentale continuò a peggiorare nonostante i tentativi di aiuto da parte della band e della casa discografica. Barrett trascorse del tempo a nascondersi nei De Lane Lea Studios, cercando di comporre nuovo materiale, ma le sue canzoni eccentriche come “Vegetable Man” riflettevano il suo stato mentale instabile.

L’abbandono ufficiale di Barrett dai Pink Floyd avvenne nel 1968, segnando la fine di un’era per la band e la carriera di Barrett. Trascorse il resto della sua vita lottando con la sua salute mentale e le dipendenze da droghe, vivendo una vita errante e spesso senza una casa fissa.

La storia di Syd Barrett è una testimonianza dei pericoli dell’abuso di droghe e della fragilità della mente umana, anche nei talenti più brillanti della musica rock. La sua trasformazione da fondatore dei Pink Floyd a una figura enigmatica e tormentata rappresenta una delle tragedie più grandi della storia della musica.


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